Cos’è l’obesità infantile?

L’obesità infantile si manifesta con un evidente accumulo di grasso eccessivo sul corpo ed è il risultato di un bilancio energetico positivo protratto nel tempo. Questo vuol dire che il bambino introduce più calorie di quelle che consuma.

L’indice di Massa Corporea o BMI, è un parametro che correla l’altezza di una persona al suo peso.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il peso forma si raggiunge con un BMI compreso tra 18.5 e 24.9. Una persona con un BMI minore di 18.5 è considerata sottopeso. L’OMS inoltre, divide l’obesità in 4 gradi di gravità:

  • BMI compreso tra 25.0 e 29.9: sovrappeso
  • BMI compreso tra 30.0 e 39.9: obesità di II grado
  • BMI di 40: obesità grave di III grado
  • BMI superiore a 50 : obesità molto grave di IV grado

Nel bambino, essendo un soggetto costantemente in via di sviluppo, i parametri sono ovviamente più elastici e tengono conto di variabili come sesso ed età. I valori del BMI vengono inseriti su grafici chiamati percentili.  In questo caso parliamo di sovrappeso quando il BMI del bambino varia tra l’85° e il 95° percentile, di obesità quando è superiore al 95° e di obesità severa quando supera il 120° percentile.

In altre parole, un bambino può definirsi obeso quando il suo peso supera del 20% quello ideale per sesso, età, peso e altezza.

Obesità infantile: i numeri in Italia e in Europa

L’obesità infantile è uno dei principali problemi di salute pubblica. L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima siano oltre 340 milioni i bambini e gli adolescenti tra i 5 ed i 19 anni in eccesso di peso. Negli ultimi 30 anni i dati sono quasi triplicati.

L’Italia è tra i paesi Europei con il più alto tasso di obesità infantile. Oggi 1 bambino su 4, più precisamente il 34.7 % delle bambine e il 37.2% dei bambini, risultano essere in sovrappeso o obesi.

In Europa circa 1 bambino su 8 soffre di obesità. Nei paesi ad alto reddito il problema riguarda circa 1 bambino su 5.

I più recenti dati Istat evidenziano inoltre notevoli differenze di genere: il problema dell’obesità infantile sembra essere più diffuso tra i bambini maschi.

Le cause dell’obesità infantile

Obesità infantile: come curarla

Le cause che possono portare un bambino o una bambina a soffrire di obesità infantile sono molteplici e fortemente interconnesse tra loro:

eccessiva/cattiva alimentazione, scarsa/assente attività motoria, stile di vita sedentario, fattori di tipo genetico-familiare o, nei casi più rari, particolari farmaci.

L’alimentazione, in particolare l’eccessivo consumo di junk food e bevande zuccherate, è una delle principali cause che contribuisce all’aumento di peso. Con junk food intendiamo prevalentemente tutto quel cibo preconfezionato, caratterizzato da scarso valore nutritivo e alto contenuto calorico come merendine, snack confezionati, dolciumi e prodotti venduti dai fast food.

Purtroppo ricerche recenti dimostrano che il mondo dei media e la tecnologia spingono sempre più i bambini verso il consumo del cosiddetto “cibo spazzatura”: l’80% delle pubblicità inserite in programmi per l’infanzia rientrano nel mercato del food.

L’attività motoria è fondamentale per crescere in salute e sentirci bene con il nostro corpo. La scarsa, o nel peggiore dei casi assente, attività fisica è un’altra delle cause più importanti dell’obesità infantile. E’ importante abituare il bambino, fin da quando è piccolo, a correre e muoversi il più possibile all’aria aperta e spronarlo ad applicarsi in uno o più sport individuali o di squadra. Un bambino che non si muove mai ha più probabilità di soffrire di eccesso di peso.

L’attività motoria è necessariamente legata allo stile di vita adottato: un bambino con uno stile di vita prevalentemente sedentario, che passa la maggior parte del tempo seduto o sdraiato in casa, potrebbe prendere peso con più facilità. Il tema della sedentarietà è particolarmente attuale ed è un fenomeno in grande crescita: negli ultimi anni sta aumentando sempre più la percentuale di bambini che passa la maggior parte del tempo davanti alla televisione o giocando a videogiochi in casa. Sono sempre di più i genitori che, per mancanza di tempo o voglia, “parcheggiano” i propri figli davanti ai cartoni animati per rilassarsi o lavorare in tranquillità. Nell’ultimo anno a causa della pandemia da Covid-19 questo fenomeno è pericolosamente aumentato: i corsi e le associazioni sportive sono chiusi e sono tantissimi i bambini e ragazzi che non si muovono più. E’ importante che le famiglie siano consapevoli della gravità della situazione e si impegnino per non nuocere ulteriormente alla loro salute fisica.

Anche fattori genetici-ambientali possono contribuire al fenomeno, come ad esempio l’obesità della madre in gravidanza o il diabete materno.  I neonati nati piccoli o troppo grandi per l’età gestazionale sono maggiormente a rischio, cosi come i figli di genitori coronaropatici.

Infine ci sono alcuni medicinali che contribuiscono all’aumento di peso in età pediatrica, come glucocorticoidi, antiepilettici e antipsicotici. I bambini che devono sottoporsi a lunghe terapie con farmaci cortisonici ad alto dosaggio hanno più probabilità di prendere peso eccessivo, mentre i quelli asmatici non corrono particolari rischi in quanto le terapie sono più brevi.

Obesità infantile: conseguenze fisiche

Le conseguenze fisiche possono essere molteplici e molto gravi.

L’accumulo eccessivo di peso può provocare problemi all’apparato respiratorio come l’ ipoventilazione, cioè la diminuzione della quantità d’aria che circola nei polmoni. I bambini che ne soffrono si sentono spesso affaticati e soffrono di apnee notturne. Altre conseguenze a livello fisico possono essere disturbi dell’apparato digerente, del fegato e del sistema gastroenterico, come il reflusso gastroesofageo, e problemi al sistema endocrino, con forme di diabete mellito e l’insorgenza di intolleranze alimentari.

L’obesità infantile provoca inoltre gravi problemi a livello ortopedico e al sistema scheletrico, come ad esempio varismo/valgismo degli arti inferiori, dolori articolari, mobilità ridotta, piedi piatti.

Il principale rischio resta però quello cardiovascolare. Un bambino obeso può soffrire di casi di ipertensione (pressione troppo alta, con conseguenti giramenti di testa, vertigini, alterazioni della vista e perdita di sangue dal naso) e di iperlipidemia, che comporta l’aumento dei livelli di uno o più grassi (o lipidi) nel sangue (alto colesterolo nel sangue).

Infine, l’obesità in età pediatrica rappresenta un importante fattore predittivo di obesità nell’età adulta.

Le conseguenze psicologiche dell’obesità infantile

Obesità infantile: le conseguenze psicologiche

Le conseguenze a livello psicologico non sono assolutamente da sottovalutare. Un bambino affetto da obesità infantile potrebbe arrivare a vergognarsi del suo corpo, a perdere completamente l’ autostima e a sviluppare insicurezze e disagi. Nei casi più gravi questo può sfociare in casi di depressione e ansia.

Spesso non riescono ad instaurare rapporti sociali con i coetanei, perché vengono presi in giro e sono vittime di bullismo. L’evidente conseguenza è l’aumento del tempo passato a casa da soli davanti a videogiochi e televisione, che non fa altro che peggiorare la situazione.

Questo disagio può contribuire allo sviluppo di disturbi alimentari anche molto gravi.

Obesità infantile: come curarla

Obesità infantile: come curarla

L’obesità infantile è un problema molto serio e pertanto va curato. Le tre modalità più utilizzate e consigliate da medici e nutrizionisti sono l’adozione di una dieta sana, l’attività fisica e il supporto psicologico, indispensabile per ottenere risultati concreti.

Ridurre o eliminare totalmente alcuni alimenti, come ad esempio quelli che contengono carboidrati o grassi, non è un metodo efficace. Gli interventi concentrati sull’alimentazione puntano invece a diminuire le calorie e aumentare la qualità del cibo quotidiano. Il metodo più semplice diffuso è quello del semaforo: gli alimenti “a luce verde” sono quelli ricchi di nutrienti e poveri di calorie , come frutta a verdura , quelli “ a luce gialla” sono i cibi ricchi di nutrienti ma calorici, da assumere con moderazione, e quelli “ a luce rossa” sono gli alimenti da concedersi solo raramente, come dolci.

Nonostante una dieta sana sia fondamentale, senza l’introduzione dell’attività fisica il bambino non potrà avere grandi risultati. Per iniziare deve svolgere almeno 20 minuti di attività fisica per 3 giorni a settimana. Successivamente dovrebbe aumentare praticando 30 minuti di attività moderata-intensa per 5 giorni alla settimana.

Spesso però, il bambino non può farcela da solo. Per questo è fondamentale offrirgli un supporto psicologico che possa aiutarlo ad avere costanza nell’esercizio e nell’alimentazione sana. Il counseling aiuta il bambino a sentirsi motivato e a non mollare.

Consigli per prevenire l’obesità infantile

Come per ogni cosa, prevenire è meglio che curare. Ci sono alcuni comportamenti utili che le famiglie possono adottare nei confronti dei propri figli, per ridurre il rischio di obesità.

Prima di tutto è importante abituare il bambino a pasti regolari e ad alternare diversi alimenti, quali carne, uova, formaggi, pesce. Il numero ideale di pasti è tre, più due spuntini: una colazione sostanziosa, un frutto a metà mattinata, un pranzo, una merenda sana e una cena. Inoltre è importante cercare di ridurre al minimo cibi molto calorici come fritti, dolci, bevande gassate e merendine. È fondamentale ricordare che una corretta alimentazione del bambino inizia da una adeguata alimentazione della famiglia.

Come sottolineato anche prima, una dieta sana non accompagnata da una costante e giornaliera attività fisica risulta insufficiente. I genitori devono cercare di portare i loro figli il più possibile a giocare e correre all’aria aperta. È importante anche che il bambino possa praticare uno sport fin da piccolo, che lo aiuti a crescere sano e forte.

Infine, è indispensabile limitare il tempo davanti alla televisione o altri dispositivi elettronici, soprattutto in caso di bambini molto piccoli.

Obesità infantile: le conclusioni

Obesità infantile

Per concludere, il problema dell’obesità infantile è grave e molto diffuso e rischia di aumentare spaventosamente a causa della situazione attuale. Per questo è fondamentale la prevenzione e la conoscenza del fenomeno, in modo da poter agire tempestivamente in caso di bisogno.

In ogni caso l’adozione di un’alimentazione sana e di uno stile di vita attivo  caratterizzato da frequente attività fisica, è indispensabile per crescere forti e in salute.

Autrice: Quarto Simona

 

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